OLIVIERO GESSAROLI
L'equilibrio
che è armonia
Artista votato al paesaggio,
ogni paesaggio è anche un ritratto.
Terra: luogo di realizzazione esistenziale. Carta: nicchia ospitale per un intenso vissuto artistico ed una fervida intelligenza creativa.
Vive l’ambiente marchigiano già dal 1972, quando si forma presso I’stituto d’Arte di Urbino, accogliendo gli insegnamenti del Prof. Carlo Ceci, che favorisce la sua predisposizione per la litografia e incoraggia la scelta dell’artista, già coinvolto dal fascino della scoperta e dell’innovazione, ad offrire la sua abile mano come disegnatore per la missione archeologica a Cirene in Libia e per altre nelle Marche. Prosegue la sua carriera mettendo la sua arte al servizio di molti ambiti di indagine, come quello architettonico, geologico ed editoriale. Il pittore e scultore Gessaroli, provvisto di un bagaglio culturale ed artistico significativo, si affaccia per la prima volta alla città di Ancona, segnando con vibranti traiettorie gli spazi della storica Galleria Puccini; traiettorie delineate dall’artista per attraversare vallate e colline, per incorniciare vedute e distese, ripercorse con la sensibilità di chi ne è rimasto inebriato, ma di chi è pronto a valicarle con energia e progettualità interiore. Gesti pittorici sicuri ed impattanti restituiscono un temperamento cromatico affascinante, che talvolta delinea e talvolta offusca una figurazione che si insinua sulla e nella carta, medium privilegiato dall’artista per ospitare i soavi e armonici accostamenti degli impasti, gestiti con alta perizia e consapevolezza. Una cromia sofisticata, quella messa in atto da Oliviero Gessaroli, cromia che conserva tutto il potere della tecnica ad acquerello di sottolineare le sfocature e il movimento del manto pittorico, ma che si avvale talvolta del contributo della tempera magra, del pastello ad olio e del pigmento in polvere, messi al servizio forse della necessità di agire quasi concretamente nell’ elemento naturale, come a creare delle masse più consistenti di tessuto introspettivo, pronte forse ad espandersi o a restringersi,
guidate dall’occhio nomade dell’artista.
Il corpus opere presentato dirotta il visitatore in dimensioni introspettive poetiche ma dinamiche, dove l’elemento paesaggistico, così caro alla tradizione marchigiana, assume nuova personalità, forse la stessa dell’artista, in una trasposizione sincera e fedele del suo modo di vedere e di percepire i confini, le estensioni e gli andamenti dell’universo attorno.
Ancona, 15 marzo 2025
Federica Lazzarini