OLIVIERO GESSAROLI
L'equilibrio
che è armonia
Artista votato al paesaggio,
ogni paesaggio è anche un ritratto.
“…nello speco di uno studiolo domestico e segreto, dove la campagna di Urbino si volge ai rilievi dell’alta valle del Foglia e della prima Romagna.”
Roberto Rossi, “l'equilibrio che è armonia” VivArte 2023.
Succede allora che torno indietro nel tempo e rivedo quel giovane che si trova inaspettatamente davanti agli occhi le immagini dei lavori di Alberto Burri e risento il tuffo al cuore e la certezza improvvisa di aver trovato ciò che forse inconsciamente inseguiva. Per la prima volta quel giovane realizzava che l’autore non cercava forme, prospettive, paesaggi, ma i materiali e la trasformazione degli stessi nella stesura dell’opera. Ecco che anche lui si mette alla prova con bruciature accartocciamenti di carte di natura diversa per osservarne il comportamento alle varie sollecitazioni che non sostituivano la sostanza ma infondevano vita al suo divenire….
Ricordo le prime realizzazioni di lavori in cui utilizzavo stoffe dalle trame grosse e irregolari come quelle tessute a mano e legni segnati dal tempo che raccontassero una storia e che io ingabbiavo in plexiglas o in cornici reali o ideali come lo spazio.
Poi la vita mi ha dato altre occasioni per approfondire queste ricerche, offrendomi per necessità lavorative l’occasione di affrontare anche il campo scientifico, che amplia le mie conoscenze giustificando le trasformazioni che trovavo durante le mie ricerche o le alchimie usate nella stampa litografica e incisoria.
Questi due percorsi paralleli hanno segnato tutta la mia vita. I due ambiti si incontrano e si fondano nel momento della stesura di un’opera, preferibilmente su carta.
Da sempre sono stato attratto e affascinato dalla carta, di qualsiasi tipo, ma quella di puro cencio di cotone è quella che mi affascina e mi incuriosisce maggiormente per la sua purezza. La carta mi ha sempre accompagnato nel mio percorso artistico e oggi quelle che amo di più sono le carte per acquerello, leggermente ruvide a grana fina, che per me sono come un campo da arare che assorbe, amalgama, fonde i colori di matite, pigmenti, polveri permettendomi di azzardare anche sovrapposizioni di componenti inconsueti per rendere lucentezze o trasparenze.
È un continuo sovrapporre di velature che apparentemente danno la sensazione di non finire mai in quanto la mia sofferenza mi porta a cercare l’equilibrio e la perfezione come già qualcuno in passato ha scritto a proposito di me. Così la carta nel mentre segue e asseconda il mio desiderio, infonde anima e corpo all’opera.
Si è maturato sempre più nella mia mente il pensiero che ogni artista è l’espressione del momento storico in cui vive e che la sua arte fa uso dei contributi tecnologici e scientifici innovativi offerti dal suo tempo. Ad esempio la grandezza di Raffaello non sta solo nella pacatezza e serenità profuse dai suoi dipinti, quanto nella sfida provocatoria di una rappresentazione umanizzata del divino, con la Vergine, il Bambino e gli Angeli rappresentati con espressioni e sentimenti insiti nelle persone comuni ma anche nel concetto d’arte più moderno che accoglie in sé conoscenze antiche rielaborate con spirito nuovo, come le “Grottesche”, l’uso dei colori ad olio l’utilizzo nascente della tecnica incisoria del Raimondi, per riprodurre e moltiplicare le sue opere con scopi divulgativi e pubblicitari.
Come nell’Ottocento e nel Novecento l’evoluzione delle macchine per la stampa, con il passaggio dalla stampa meccanica a quella elettrica non ha sminuito il valore artistico, così oggi dovrebbe essere con l’innovazione digitale.
È sempre stato così… viviamo nel mondo del computer, della comunicazione, dell’intelligenza artificiale, un “Artista” come fa ad essere assente e insensibile di fronte a questi nuovi strumenti di lavoro?
È giunta una nuova occasione per l’artista di mettersi alla prova per conoscere e saggiare le nuove offerte tecnologiche e trovare nuove formule espressive originali e personali.
Allora continuiamo a giocare e a divertirci dal momento che la tecnica, la scienza e l’arte sono indivisibili, unite nella mente umana. Al singolo artista il compito di trovare la propria formula e amalgama.
Oliviero Gessaroli
Legno, garza su carta,
11,2x14,7 cm
Legno, vetro e tela,
100x6 cm